Fino al 31 dicembre 2019 è possibile usufruire nella misura del 65% dell’ecobonus, la detrazione fiscale – dall’Irpef e dall’Ires – per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici.
Ecobonus 2019: chi può beneficiarne?
Tutti i contribuenti soggetti ad IRPEF e lo società passive di IRES, possono godere dei vantaggi assicurati dal bonus per la riqualificazione energetica. Il termine ultimo per fruire dell’agevolazione è il 31 dicembre 2019 per le singole unità immobiliari e il 31 dicembre 2021 per gli edifici condominiali.
Sono ammessi all’agevolazione:
- Le persone fisiche, compresi gli esercenti arti e professioni;
- I contribuenti che conseguono reddito d’impresa (persone fisiche, società di persone, società di capitali);
- Le associazioni tra professionisti;
- Gli enti pubblici e privati che non svolgono attività commerciale.
Tre le persone fisiche, possono godere dell’ Ecobonus 2019 anche:
- I titolari di un diritto reale sull’immobile;
- I condomini, per gli interventi sulle parti comuni condominiali;
- Gli inquilini in affitto e chi detiene un immobile in comodato.
- Sono ammessi a fruire della detrazione anche i familiari (coniuge, parenti entro il terzo grado e affini entro il secondo grado), conviventi con il possessore o detentore dell’immobile, che sostengono le spese per la realizzazione dei lavori eseguiti sugli immobili nei quali può esplicarsi la convivenza.
Ecobonus 2019: quali sono gli interventi accettati
Riassumiamo, in questo paragrafo, quali sono i lavori che rientrano nella casistica dell’Ecobonus 2019, divisi per percentuale agevolabile. Di seuito i principali interventi in quanto l’elenco degli interventi agevolabili è veramente ampio.
Detrazione al 50%:
- Interventi relativi alla sostituzione finestre, comprensive di infissi;
- Schermature solari;
- Caldaie a biomassa;
- Caldaie a condensazione, ammesse a patto che abbiano un’efficienza media stagionale almeno pari a quella necessaria per appartenere alla classe A. Tali caldaie, però, possono accedere alle detrazioni del 65% se oltre ad essere in classe A sono dotate di sistemi di termoregolazione evoluti, appartenenti alle classi V, VI o VIII della comunicazione della Commissione 2014/C 207/02.
Detrazione al 65%:
- Interventi di coibentazione dell’involucro opaco;
- Pompe di calore e scaldacqua a pompa di calore;
- Sistemi di building automation;
- Collettori solari per produzione di acqua calda;
- Generatori ibridi, cioè costituiti da una pompa di calore integrata con caldaia a condensazione, assemblati in fabbrica ed espressamente concepiti dal fabbricante per funzionare in abbinamento tra loro.
Detrazione al 70% o 75%:
- Interventi sulle parti comuni di edifici condominiali.
Ecobonus 2019: qual è il limite massimo di spesa detraibile
Le percentuali appena esposte, si calcolano su un massimo di spesa definita “agevolabile”. Tale cifra è calcolata in modo che il massimo di detrazione recuperabile risulti di:
- 100.000 euro per interventi di riqualificazione energetica;
- 60.000 euro per lavori sull’involucro esterno dell’edificio;
- 60.000 euro per la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale, ossia l’installazione di impianti dotati di caldaie a condensazione, pompe di calore ad alta efficienza e impianti geotermici a bassa entalpia;
- 30.000 euro per la sostituzione e l’installazione di impianti di climatizzazione invernale dotati di: caldaie a condensazione; pompe di calore ad alta efficienza; impianti geotermici a bassa entalpia;
- 40.000 euro per unità immobiliare, in caso di interventi sulle parti comuni di edifici condominiali; che diventano 136.000 euro ad appartamento se tali lavori permettono un passaggio ad una o più classi di rischio sismico inferiori.
Come si richiede l’Ecobonus 201
Per ottenere l’Ecobonus è necessario che un tecnico abilitato asseveri la rispondenza dell’intervento ai requisiti richiesti. Per prodotti come finestre o caldaie è richiesta solo una certificazione fornita dal produttore. Bisogna inoltre avere l’Attestato di prestazione energetica (APE), ma non per la sostituzione di impianti termici con caldaie a condensazione, pompe di calore o impianti geotermici, per l’installazione di pannelli solari e la sostituzione delle finestre. Va infine compilata la scheda informativa relativa ai lavori realizzati. La documentazione deve essere inoltrata all’Enea entro 90 giorni dalla fine dei lavori.
Le spese devono essere effettuate tramite bonifico bancario o postale indicando la causale del versamento, il codice fiscale del beneficiario della detrazione, il numero di partita Iva o il codice fiscale del soggetto a favore del quale è effettuato il bonifico, cioè il professionista o l’impresa che ha effettuato i lavori.
La detrazione è ripartita in dieci quote annuali di uguale importo. Per gli interventi che consistono nella prosecuzione in più anni di interventi appartenenti alla stessa categoria, occorre tener conto anche delle detrazioni fruite negli anni precedenti per il computo del limite massimo della detrazione.
Quali documenti conservare
Il beneficiario della detrazione deve conservare il certificato di asseverazione redatto dal tecnico, l’APE (ove richiesto), la ricevuta di invio all’Enea tramite internet (o per raccomandata postale) dell’attestato di qualificazione o certificazione/prestazione energetica, la ricevuta del bonifico bancario o postale, le fatture e le ricevute fiscali che comprovano le spese sostenute per i lavori per cui si è richiesto l’Ecobonus.
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